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Martedì 7 Maggio 2024 13:05

Meeting della fraternità umana con trenta Premi Nobel



La seconda edizione, prevista il 10 e 11 maggio, presentata dal cardinale Gambetti. Udienza dal Papa. Un tavolo della pace con Parolin e altri 11 su altri grandi temi

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Roma si prepara ad accogliere personalità e semplici cittadini da tutto il mondo per la seconda edizione del World Meeting on Human Fraternity. Venerdì 10 e sabato 11 maggio, trenta premi Nobel per la Pace, scienziati, artisti, giovani sindaci, campioni dello sport, dialogheranno per trovare soluzioni concrete per costruire un futuro basato sulla fratellanza, l’amicizia, l’amore e gettare le basi per «una rinnovata Carta dell’umano che si proponga come integrazione di quella dei diritti, spesso ignorati, che sappia includere tutte le ragioni che ci definiscono oggi esseri umani. Un contributo in vista del Giubileo». Lo ha annunciato il cardinale Mauro Gambetti, vicario del Papa per la Città del Vaticano e presidente della Fondazione Fratelli Tutti, durante la conferenza di presentazione dell’incontro svoltasi questa mattina, martedì 7 maggio, nella sala stampa della Santa Sede.

Intitolato #BeHuman, l’evento, organizzato dalla Fondazione Fratelli Tutti, vuole essere «un’esperienza sapienziale di fraternità», ha detto il porporato, spiegando che l’intento è anche quello di «favorire la nascita di un movimento per ribadire un “no” alla guerra , un “sì” alla pace e costruire un paradigma inclusivo, in grado di valorizzare e rispettare le differenze, di mettere a sistema l’abilità di ognuno a dare il proprio contributo positivo ad un mondo in cui sembra si stia dissolvendo la capacità di essere uomini». Venerdì 10 con il tavolo della pace, aperto dal Segretario di Stato Pietro Parolin, si darà il via a dodici tavoli tematici, dislocati in Vaticano e in luoghi simbolo della città, come il Campidoglio, l’Accademia dei Lincei, il Salone d’onore del Coni.

Papa Francesco riceverà i partecipanti sabato mattina nella Sala Clementina e sabato pomeriggio, alle 16, nell’Aula Nuova del Sinodo, interverrà al tavolo di riflessione “Bambini: generazione futuro”. Sarà un «ponte ideale» con la prima Giornata Mondiale dei Bambini che si terrà il 25 e 26 maggio a Roma, ha commentato padre Enzo Fortunato, direttore della comunicazione della basilica di San Pietro. Pensando ai tavoli tematici, «dodici tanti quanti gli apostoli» ha spiegato che si tratta di «nuove realtà che cercano di dialogare e stare accanto all’uomo in cerca di luce in un mondo che affonda nel buio».

Nosipho Jezile, ambasciatrice della Repubblica del Sud Africa in Italia, ha annunciato che arriverà a Roma anche Graça Machel Mandela, vedova di Nelson Mandela e ex first lady del Sud Africa. Il suo intervento riguarderà soprattutto la leadership delle donne. Tra i Premi Nobel per la Pace – che sabato mattina a mezzogiorno saranno ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, Dmitrji Muratov, Jody Williams, Tawakkol Karman, Maria Ressa. Padre Francesco Occhetta, segretario generale della Fondazione Fratelli Tutti, ha ricordato che l’anno scorso, al termine dei lavori del primo meeting, i premi Nobel hanno redatto e firmato la Dichiarazione sulla fraternità umana. Quest’anno la Carta dell’umano vuole rappresentare «un passo in più per cercare un’alternativa al mondo che stiamo vivendo oggi» ha detto padre Occhetta. Ai panels è prevista tra gli altri la partecipazione del sindaco di New York Eric Leroy Adams, dell’economista Jeffrey Sachs e del commissario tecnico della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti.

Alle 21.30 di sabato nel portico della basilica di San Pietro si terrà l’evento conclusivo della due giorni con Giovanni Allevi, Roberto Vecchioni, Nek, l’icona country statunitense Garth Brooks, presentati da Eleonora Daniele. Per Sandra Sarti, Presidente di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia, l’evento getta le basi «per essere veri artigiani di pace per il bene comune».

7 maggio 2024

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