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Martedì 7 Maggio 2024 10:05

18enne in Ospedale con forti dolori addominali, medici individuano la malattia rarissima: “Mi hanno salvato la vita”

Un incredibile storia che arriva dai Castelli Romani: un ragazzo di soli 18 anni, arrivato in pronto soccorso con dei dolori addominali, scopre di avere una malattia rarissima. Grazie all’intuizione dei medici, che ha portato ad un intervento chirurgico urgente, il giovane si è salvato.  Ha un lieto fine la storia di B.F., 18 anni, ...
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Un incredibile storia che arriva dai Castelli Romani: un ragazzo di soli 18 anni, arrivato in pronto soccorso con dei dolori addominali, scopre di avere una malattia rarissima. Grazie all’intuizione dei medici, che ha portato ad un intervento chirurgico urgente, il giovane si è salvato. 

ospedale castelli
Ospedale dei Castelli, medici salvano 18enne con una malattia rarissima – (ilcorrieredellacitta.com)
Ha un lieto fine la storia di B.F., 18 anni, che nei giorni scorsi si era presentato presso il
Pronto Soccorso dell’Ospedale dei Castelli
lamentando forti dolori addominali. Una circostanza apparentemente comune sebbene nessun antidolorifico fino a quel momento era riuscito a migliore la sua situazione. In pochi minuti però la situazione è precipitata: il ragazzo ha avuto un’importante crisi ipertensiva, e i medici, senza perdere tempo, lo hanno subito sottoposto ad una Tac all’addome. Facendo l’incredibile scoperta. 

L’esame ha infatti subito dato un responso netto: una “neoformazione espansiva rotondeggiante di circa 7cm, riccamente vascolarizzata, sul versante sinistro dell’aorta addominale“. Agli occhi dei Radiologi è risultata fin da subito sospetta per neoplasia maligna (GIST vs paraganglioma). Si tratta di una neoplasia rarissima che si presenta con un’incidenza di 1 caso su 1.000.000, di difficile diagnosi e che se non trattata si associa ad alta mortalità e morbilità cardiovascolare oltre che compressione a livello degli organi circostanti.

Ospedale medici
Medici di un ospedale – (ilcorrieredellacitta.com)
A quel punto, il giovane è stato ricoverato nel reparto di Chirurgia Generale, e subito sottoposto a un attento iter diagnostico comprensivo. Tra questi esami ematochimici, marcatori tumorali, una Tac total body. E ancora. Un elettrocardiogramma con valutazione cardiologica ed ecocardiogramma oltre a una risonanza magnetica dell’addome che ha confermato la presenza della formazione nodulare maligna.

Il caso clinico è stato quindi oggetto di una riunione multidisciplinare che ha permesso di definire l’iter terapeutico del paziente. Utilizzando le risorse della tecnologica sala ibrida presente presso l’Ospedale dei Castelli, il paziente è stato sottoposto ad una procedura che ha permesso ai Radiologi Interventisti di eseguire l’embolizzazione, quindi la chiusura, dei vasi arteriosi afferenti alla neoplasia in modo da ridurre il rischio di sanguinamento durante l’intervento chirurgico. Successivamente il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico complesso al quale hanno partecipato diverse specialità mediche.

Il paziente, affidato le 24 ore successive all’intervento chirurgico alle attente cure dei medici della Terapia Intensiva, è tornato presso il reparto di Chirurgia Generale. Qui, dopo un rapido recupero, è stato dimesso in buone condizioni cliniche e in assenza di complicanze. L’esame istologico del pezzo operatorio, esaminato presso l’Anatomia Patologica, è risultato positivo per un paraganglioma extrasurrenalico, asportato completamente e che non necessitava quindi di ulteriori terapie.

Il confronto e la collaborazione tra le diverse specialità mediche, l’ottima assistenza infermieristica unitamente
ai sistemi tecnologici a disposizione presso l’Ospedale dei Castelli
hanno permesso quindi di gestire nel migliore dei modi il caso, garantendo al paziente un rapido recupero e ritorno alle attività quotidiane. Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli si è complimentato:

“È davvero ammirevole l’impegno e la dedizione dei nostri professionisti coinvolti nel caso del giovane paziente. La loro capacità di collaborazione multidisciplinare è stata fondamentale per affrontare con successo una sfida così complessa. Il loro lavoro di squadra e la loro competenza hanno sicuramente fatto la differenza nella diagnosi e nel trattamento di questa rara neoplasia, offrendo al ragazzo la migliore possibilità di guarigione. Un plauso a tutti loro per il loro straordinario impegno e professionalità”.

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