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Lunedì 6 Maggio 2024 10:05

Basilica di Santa Maria sopra Minerva Roma

Basilica Sanctae Mariae supra Minervam, è una bella basilica in stile gotico di Roma situata nel rione Pigna, in piazza della Minerva, sulla sinistra del Pantheon. La basilica ospita le spoglie di Caterina da Siena, compatrona di Roma, Italia, Europa, proclamata dottore della Chiesa nel 1970, e del pittore mistico Beato Angelico, proclamato patrono universale [...]

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La basilica ospita le spoglie di Caterina da Siena, compatrona di Roma, Italia, Europa, proclamata dottore della Chiesa nel 1970, e del pittore mistico Beato Angelico, proclamato patrono universale degli artisti nel 1984.

All’interno ospita pregevoli opere d’arte, tra cui un affresco di Melozzo da Forlì, uno di Filippino Lippi, uno stupendo Gesù in marmo scolpito da Michelangelo… Il luogo è un vero e proprio museo che contiene numerose statue e dipinti.

santa maria sopra la minerva
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L’area attualmente occupata dalla Basilica e dall’antico ex-convento, sorge sui resti fi ben tre templi di epoca romana, dedicati a: Minerva, Iside e Seràpide.

Mentre nel 1255 con Alessandro IV, qui si stabilisce una comunità di Convertite, ma la chiesa apparteneva alle Benedettine di Campo Marzio.

Nel 1280 fu iniziata la costruzione della grande chiesa gotica a tre navate da parte dei Domenicani, grazie ai finanziamenti di Bonifacio VIII e dei fedeli. Gli architetti si ispirarono alla basilica di Santa Maria Novella di Firenze, semplificando gli elementi dello stile fiorentino.

Fu il conte Francesco Orsini che ordinò la costruzione a sue spese la facciata, che rimase però incompiuta mostrando il laterizio a vista fino al 1725, quando fu definitivamente terminata da papa Benedetto XIII.

La facciata è in stile romanico abruzzese rinascimentale, proprio davanti all’entrata, al centro della piazza c’è un piccolo obelisco egizio issato sulla schiena di un piccolo elefante, opera di Ercole Ferrata su progetto del Bernini.

Il convento di Santa Maria sopra Minerva è rimasto per circa 10 anni sotto le dipendenze del convento domenicano di Santa Sabina. Nel 1300 ospitava già più di cinquanta frati domenicani.

Nel 1577 Giovanni Solano (sepolto in Basilica) istituisce nel convento il Collegio di San Tommaso d’Aquino, oggi pontificia università San Tommaso d’Aquino (Angelicum), per assicurare una formazione intellettuale e spirituale ai frati Domenicani italiani.

Tra il 1797 e il 1814, durante l’occupazione francese di Roma, il convento venne utilizzato come caserma di fanteria, subendo ingenti danni. Nel 1810 si ebbero ulteriori cambiamenti a causa della soppressione degli ordini religiosi e i frati qui stanziati furono costretti ad abbandonare il proprio convento.

santa maria sopra la minerva
santa maria sopra la minerva
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L’interno è ricchissimo di opere artistiche, ha un suggestivo soffitto dipinto di un azzurro brillante che rappresenta un cielo stellato. Pregevoli le numerose cappelle laterali

La cappella Aldobrandini, opera di Giacomo Della Porta e Stefano Maderno, che racchiude i monumenti funerari dei genitori di papa Clemente VIII Aldobrandini, realizzati da Nicolas Cordier. Il dipinto sull’altare è invece di Federico Barocci.

Il battistero è ricavato nello spessore della facciata, con decorazioni di Raguzzini e una tela raffigurante “Noli me tangere”, opera rinascimentale di Marcello Venusti.

La cappella di San Raimondo di Peñafort, conserva invece il monumento del cardinale Giovanni Diego de Coca morto nel 1477, opera di Andrea Bregno e anche lui sepolto nella chiesa e l’affresco Cristo giudice tra due angeli di Melozzo da Forlì.

La cappella Carafa è un’ opera del primo Rinascimento a Roma, affrescata da Filippino Lippi per il cardinale Oliviero Carafa alla fine del Quattrocento.

Il progettista rimane sconosciuto si presume sia o di Giuliano da Sangallo, o Bramante o Baccio Pontelli. Sulla parete sinistra si trova il monumento funerario di papa Paolo IV Carafa, opera di Pirro Ligorio realizzata negli anni 1560.

Nella terza cappella della navata di sinistra è collocato il Cristo Salvatore, dipinto su tavola attribuito al Perugino.

Si trovano poi vari monumenti funerari e cenotafi realizzati da Gian Lorenzo Bernini o attribuiti a lui come Memoria a Maria Raggi e il busto della tomba di Giovanni Vigevano che costituisce la prima svolta della ritrattistica berniniana perché fu il primo ritratto che realizzò avendo potuto studiare il modello ancora in vita.

Insomma una bella passeggiata nell’arte e ancora non abbiamo parlato dello stupendo chiostro del ‘300 restaurato e restituito da poco alla sua originaria bellezza, aperto tutti i giorni tranne la domenica dalle 9.00 alle 13.00.

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